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BOLOGNA

“Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma fino a Cattolica … dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini … è una strana metropoli … che s’allarga a macchia d’olio tra il mare e gli Appennini.”

 

Carlo Lucarelli, Almost Blue

Bologna è il cuore di un’area metropolitana che conta circa un milione di abitanti. E’ conosciuta principalmente come città universitaria, infatti ospita una delle università più antiche del mondo, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, fondata nel 1088; ed è per questo motivo che i suoi studenti la rendono una delle città più vive e “creative” dal punto di vista culturale e sociale.

La storia di Bologna è molto antica, infatti i primi insediamenti risalgono ad almeno un millennio prima di Cristo; dopo essere stato un importante centro urbano sia per gli Etruschi che per i Romani, nel Medioevo diventò un libero comune.

In Piazza Maggiore, il centro nevralgico bolognese, si trova la basilica gotica di San Petronio, santo protettore della città di Bologna, risalente al XIV secolo e fortemente voluta dal Comune. Uno dei suoi tre portali è stato decorato con bassorilievi da Jacopo della Quercia e il suo interno è riccamente decorato. Sul pavimento della navata sinistra, è presente la meridiana più grande del mondo, progettata dal matematico Giovanni Domenico Cassini nel 1655.

Sempre in Piazza Maggiore si incontrano la fontana di Nettuno, opera del Giambologna, il Palazzo Comunale risalente al XIII-XV secolo e il Palazzo del Podestà.

Un altro luogo caratteristico di Bologna è Piazza Santo Stefano, dove sorge il complesso di Santo Stefano, conosciuto anche come “le Sette Chiese”, per la presenza di diverse chiese e cappelle ravvicinate. Le costruzioni del complesso sono collegate da un cortile e da un chiostro. E’ interessante sapere che il complesso risale al VIII secolo e fu costruito sopra un tempio pagano del II secolo dedicato alla dea egizia Iside, del quale resta un’architrave con dedica alla dea e alcune colonne di granito africano. Il complesso delle Sette Chiese ospitava, fino al 2000, le spoglie di San Petronio, poi trasferite nell’omonima basilica.

Sul Colle della Guardia, a circa 300 mt di altezza, sorge il Santuario della Madonna di San Luca risalente al 1723. Questo caratteristico luogo bolognese, si raggiunge tramite una suggestiva (e lunghissima) via porticata del XVII-XVIII secolo. Questa via porticata, con i suoi 3,796 km e i suoi 666 archi, è considerata la più lunga del suo genere.

Poco lontano dal centro storico si trova il Cimitero della Certosa risalente al 1801, quindi tre anni prima del più famoso Père-Lachaise di Parigi. E’ da ritenersi il primo vero cimitero italiano moderno concepito per l’intera comunità. Nel corso dei secoli è diventato un cimitero monumentale, scrigno di arte e di storia, degno sicuramente di una visita.

Uno dei tratti più caratteristici della città di Bologna sono le sue torri. Costruite inizialmente con funzione militare e gentilizia (cioè come stemma familiare e/o dinastico). Durante il Medioevo il numero delle torri era elevatissimo, alcuni storici hanno parlato anche di 180 esemplari, il che avrebbe dato alla città un aspetto estremamente tipico e caratteristico.

Oggi, il simbolo della città è rappresentato dalle due torri, entrambe pendenti e dette Torre degli Asinelli (la maggiore) e Garisenda (la minore). I nomi derivano dalle famiglie a cui tradizionalmente se ne attribuisce la costruzione tra il 1109 e il 1119. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Torre degli Asinelli fu utilizzata come torre di avvistamento, sfruttando appieno la sua altezza di circa 97 mt, che la rende la torre pendente più alta d’Italia.

Nell’edificio che ospitava il noviziato gesuita di Sant’Ignazio, in via Belle Arti 56, ha sede la Pinacoteca nazionale di Bologna che custodisce numerose opere che ricostruiscono la storia artistica emiliana dal XIII al XVIII secolo. Si ritrovano numerosi artisti tra cui Raffaello, Guido Reni, Gaetano Gandolfi, Giotto, Vitale da Bologna, Lorenzo Costa, Pietro Perugini e molti altri legati, in qualche modo, alle vicende storico-artistiche emiliane.

Anche i famosi portici rappresentano la città di Bologna. Per ben 40 km la città è percorsa da porticati, da quelli eleganti della Chiesa dei Servi a quelli dipinti di Piazza Malpinghi, non sono solo un elemento architettonico ma rappresentano l’essenza stessa e gli umori della città. Durante la bella stagione sono un’ottima protezione dal sole, nei mesi più freddi, invece, riparo perfetto dalla pioggia. L’origine dei portici risale al tardo medioevo quando, in un momento di forte espansione, la città divenne un polo ambito da studiosi, letterati e dalle popolazioni delle campagne. Da qui, l’esigenza di sfruttare al massimo anche gli spazi all’aperto. Pian piano i portici, da strutture in legno quali erano, sono diventati in muratura e l’unico portico ligneo che ancora sopravvive è quello di Casa Isolani in Strada Maggiore. Passeggiando sotto i portici bolognesi, resterete affascinati dai giochi di luci, ombre e penombre che si creano e che variano con l’alternarsi delle stagioni. Se siete almeno in due, potete sperimentare l’eco sotto le volte del portico di passaggio tra Piazza Re Enzo e Piazza Maggiore. E’ sufficiente mettersi ai lati opposti e bisbigliare al muro, la voce arriverà dalla parte opposta “quasi” magicamente!

Percorrendo i portici bolognesi si può ritrovare ristoro nei numerosi ristoranti, osterie e trattorie. Ma non vanno sottovalutati i piccoli negozietti che offrono prodotti tipici e un accoglienza calorosa che è tutta tipica dei bolognesi.

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