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CERVIA

“Ravenna sta come stata è molt’anni:
l’aguglia da Polenta la si cova,
sì che Cervia ricuopre cò suoi vanni.”

Dante Alighieri – Divina Commedia, Inferno, Canto XXVII

Cervia dista circa 10 km da Cesenatico ed è raggiungibile sia in auto che in bici, sfruttando l’agevole pista ciclabile e addentrandosi nella famosa pineta “dantesca”.
La storia di Cervia è strettamente legata alla produzione del sale. Le saline erano probabilmente già in funzione in periodo etrusco e sicuramente sviluppate in periodo romano. È possibile che esistessero degli alloggi, o forse degli insediamenti, per gli addetti alle saline, anche stagionali.
Fino a tutta l’età romana la città ha mantenuto il suo nome di origine greca, Ficocle. Ficocle fu distrutta dall’esarca Teodoro nel 709 e in seguito, con il nome di Cervia, venne edificata come città forte, esattamente al centro delle saline. Nel 1697 papa Innocenzo XII diede ordine di costruire la città attuale in un luogo più salubre.

La Riserva naturale Salina di Cervia è la testimonianza del legame della città alle sue Saline. All’interno del Parco si trova lo stabilimento di produzione del sale a raccolta industriale e l’antica Salina Camillone dove si continua a raccogliere il sale artigianalmente con il “metodo cervese”. Il sale di Cervia, famosissimo in tutta Italia, è detto il “sale dolce”, non perché con minore capacità salante, ma per una più limitata presenza dei sali amari, come i solfati di magnesio, di calcio, di potassio e il cloruro di magnesio, quindi di tutte quelle sostanze, per lo più insolubili, che forniscono al sale quel retrogusto tendente all’amaro e meno gradito al palato.

Il Museo del Sale si trova nel Magazzino del sale “Torre”. Qui si conservano documenti, fotografie, attrezzi utilizzati per produrre il sale, oltre che un plastico delle saline di Cervia. Qui è conservato anche un cristallo di sale che pesa circa 15 kg. Inoltre è possibile fare una visita guidata delle saline per scoprire l’antico mestiere del salinari e vivere una giornata in mezzo alla natura e (se siete fortunati) tra i fenicotteri rosa!

Cervia ha una grande pineta, di circa 260 ettari e comprende le zone di Milano Marittima, Cervia, Pinarella e Tagliata.
La pineta è sempre stata caratteristica di questi luoghi, insieme a quella di Classe. Dopo il canale del Porto, infatti fino a tempi abbastanza recenti esisteva solo la chiesa di S. Antonio con l’adiacente convento dei Frati Minori Osservanti. La pineta iniziava subito dopo la chiesa, e comprendeva pini, ginepri, querce, frassini, salici. Il sottobosco era perlopiù composto da rovi, olivelle, ligustri, prugni, viti selvatiche e rose.

Un progetto con l’ente locale ARPA è attivo per il controllo dell’acqua, in diversi punti fra la spiaggia di Milano Marittima e quella di Pinarella di Cervia. I risultati che ne sono conseguiti evidenziano che la qualità dell’acqua è tale da aver garantito alla città di Cervia la Bandiera Blu della Foundation for Environmental Education per il nono anno consecutivo (dal 1997).

La città di Cervia è ricca di eventi e feste locali tra cui:

«Festival Internazionale dell’Aquilone» (fine aprile, inizio maggio). Nato nel 1981 da un idea di Claudio Capelli, il festival si svolge sulla Spiaggia Libera di Lungomare Grazia Deledda e richiama numerosi ospiti stranieri;

«Festa delle cozze» (terzo week end di giugno). Caratterizzata da concerti, spettacoli e stand gastronomici nel borgo dei pescatori;

«Sposalizio del mare» (prima domenica di maggio). La tradizione risale al 1445, quando il vescovo, rientrando da Venezia s’imbatté nella tempesta. Accorgendosi che stava per affondare, il vescovo invocò Dio e gettò in acqua l’anello episcopale affinché placasse la furia delle acque. E così avvenne. Da quell’anno ogni prima domenica di maggio il vescovo ripete il lancio dell’anello nel mare come gesto beneaugurale. Per tradizione i bagnini e pescatori della Riviera si tuffano in acqua per recuperare l’anello. A chi lo trova viene dedicata la festa della serata sul porto.

«10 agosto: San Lorenzo con spettacolo pirotecnico nella spiaggia libera.

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