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FAENZA

Quando si è amati in una casa ci si ritorna.

Alfredo Oriani, Faenza (1852 – 1909)

Posta sulla via Emilia fra Imola e Forlì, poco ad ovest del centro della Romagna, Faenza ha delle curiose origini che si perdono nella mitologia. Pare, infatti che i coloni attici che, risalendo l’Adriatico, fondarono Ravenna, si fossero spinti nell’entroterra fondando l’insediamento di Foentia. La città crebbe come centro commerciale sotto etruschi e celti grazie alla posizione favorevole offertale dall’incrocio fra il fiume Lamone, la Via Salaria che attraverso gli Appennini portava il sale in Etruria e Campania e la strada che poi i romani avrebbero lastricato e chiamato Aemilia (la famosa via Emilia). In seguito alla conquista romana nel II secolo a.C. fu colonia d’insediamento (Faventia, che significa “la favorita degli dei”) e si sviluppò grazie alla produzione agricola, tessile e ceramica. Qui, nel 82 a.C. il sillano Quinto Cecilio Metello Pio sconfisse l’esercito del populares Gneo Papirio Carbone, durante le guerre civili della tarda repubblica romana. Decaduta a partire dal II secolo d.C., è ricordata dalle cronache per la battaglia combattutasi nel 542, nella quale Totila e l’esercito ostrogoto sconfissero i Bizantini. Al VII secolo risale la prima cinta muraria, costruita per difendere la città dai Longobardi. Durante il Medioevo fu dominio della famiglia dei Manfredi dal 1313 al 1501. Trai personaggi citati da Dante Alighieri nella Divina Commedia è presente anche Frate Alberigo dei Manfredi, collocato nella terza zona dell’ultimo cerchio dell’inferno, quello dei traditori degli ospiti, al canto XXXIII, ed è l’ultimo peccatore (quindi il peggiore) a dialogare con Dante. Frate Alberigo è condannato da Dante al supplizio infernale in seguito ad un tradimento perpetrato nei confronti di suoi stessi consanguinei, durante una cena di riconciliazione, la famosa cena delle Frutta del Malo Orto.

Cosa visitare a Faenza? Nella parte centrale dell’abitato, si trovano le due principali Piazze, considerate il centro civile e religioso di Faenza; Piazza della Libertà ospita l’imponente Cattedrale, edificata nel 1474 su progetto di Giuliano da Maiano ed ultimata nel 1511; la pianta è a croce latina e a tre navate sormontata da volte a vela.

Percorrendo Via Mazzini, si incontrano numerosi edifici sette-ottocenteschi tra cui ricordiamo il Palazzo Conti, il Palazzo Zanelli del 1750 circa, Casa Morri del 1805, casa Matteucci, del 1912 costruita in stile liberty e il Palazzo Gessi del 1786. Tra la metà e la fine del ‘500, i maestri della ceramica, elaborarono un particolare rivestimento per la terracotta, la cosiddetta “maiolica bianca”, che celebre nelle botteghe di Faenza, divenne ricercatissimo anche in Europa, tanto che il termine Faience, divenne il vocabolo più utilizzato per indicare la maiolica bianca.

Una visita al Museo Internazionale delle Ceramiche è essenziale se si vuole avere un’idea di quanto sia caratteristica e diffusa la Maiolica Faentina. Questa collezione comprende numerose produzioni locali e regionali ed inoltre una raccolta delle targhe devozionali ed esemplari del Medio ed Estremo Oriente e delle civiltà precolombiane.

A Faenza è presente anche il Teatro Comunale Masini, molto attivo, che propone spettacoli di ogni genere e durante tutto l’anno.

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