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SALINE DI CERVIA

“Cervia è mare, buon cibo, atmosfera e oro.
Si Oro.
Ma Oro Bianco. E commestibile..”

Le Saline di Cervia sono una Riserva naturale e quindi un’area naturale protetta dell’Emilia-Romagna.
L’importanza storica di Cervia è legata al suo “oro bianco” ed è documentata da varie testimonianze. Nei pressi della salina sorgono le Terme di Cervia, che ne utilizzano tuttora l’acqua salata per la cura di malattie articolari e respiratorie. Il «Sale marino artigianale di Cervia» dal 2004 è presidio Slow Food.

L’origine più antica della salina di Cervia è etrusca. L’attività di produzione del sale fu continuata in epoca romana. Cervia è talmente legata alle sue saline che alcuni studiosi ritengono che il suo nome sia legato al sale: il toponimo Cervia potrebbe derivare dalla parola latina acervus (cumulo), in riferimento ai mucchi di sale che facevano mostra di sé come veri e propri monumenti.
Il sale è sempre stato fondamentale, soprattutto fino all’invenzione del frigorifero perchè era l’unico elemento che permettesse di conservare i cibi (specialmente pesce e carne), oltre ad essere indispensabile all’organismo umano. Veniva usato anche per la concia dei cuoi e del pellame.

All’interno del Parco si trovano lo stabilimento di produzione del sale a raccolta industriale (“Salina di Cervia”) e l’antica “Salina Camillone”, dove si continua a raccogliere il sale artigianalmente. In quest’ultima, il procedimento di lavorazione si è tramandato di padre in figlio dall’età antica. Oggi viene chiamato «metodo cervese».

Qualche curiosità sull’antica “Salina Camillone”. È formata da più di 10 vasche per l’estrazione del sale, ma oggi se ne utilizza solo una, l’ultima delle 144 salinette di produzione attive fino al 1959, quando il sistema di produzione divenne industriale e le salinette vennero accorpate in grandi vasche di evaporazione e di raccolta. Oggi la Salina Camillone resta l’ultima originale salinetta, parte integrante del Museo del sale, ed è lavorata a scopo dimostrativo per far conoscere il duro lavoro dei salinari. Il fondo può produrre dai 500 ai 2000 quintali di sale a stagione.
La produzione nella Salina Camillone, avviene ancora artigianalmente, con gli attrezzi in legno e le procedure tradizionali, prelevando il sale di giorno in giorno man mano che affiora. Il processo industriale prevede invece una sola raccolta a fine stagione (a settembre). Il sale cervese è detto “sale dolce”, in quanto privo dei sali amari che, per il clima e per la raccolta giornaliera non riescono a depositarsi.

Flora e fauna nelle saline di Cervia.
Le piante delle saline sono conosciute sia per la loro spiccata bellezza che per le loro proprietà culinarie e medicinali utilizzate ancor’oggi in erboristeria, ma anche perché sono piante “nutrici” di stupende farfalle. Ricordiamo la salicornia, la vetriola di mare, la porcellana di mare, il limonio, l’astro di mare, il colchico autunnale, il fiordaliso, il cardo asinino, l’iperico, il caglio, la mentuccia, il latte di gallina, le artemisie, i prugnoli, le tamerici.
Fra la fauna acquatica che abitualmente frequenta questo ambiente si trovano: l’avocetta, il cavaliere d’Italia, la pettegola, la pittima reale, la rondine di mare, il fratino, il fraticello, il corriere piccolo, il martin pescatore, il gabbiano comune ed il gabbiano reale, che nidificano qui, ed altre specie di uccelli quali l’airone cinerino, la garzetta, il fenicottero, il piro piro, il cormorano, la spatola bianca, il combattente, il piovanello. Sono inoltre presenti più di 35 specie di trampolieri, ed oltre 10 specie di anatre sia di tuffo che di superficie quali il germano reale, l’alzavola, il fischione, il codone, il mestolone, la volpoca, la marzaiola. Nella stagione opportuna, è anche possibile osservare folti gruppi di oche selvatiche , lungo gli argini o in volo da una parte all’altra della salina.

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